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Published on aprile 1st, 2015 | by Antonio Ciccotti

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Piazza del Plebiscito a Napoli

Storia ,informazioni e come raggiungere piazza del Plebiscito a Napoli in modo semplice e veloce con metropolitana ed altri mezzi.IMG_6338

Piazza del Plebiscito (già Largo di Palazzo o Foro Regio) è una piazza posizionata a termine di via Toledo, non appena oltrepassata piazza Trieste e Trento.

Ubicata nel centro storico, tra il lungomare e via Toledo, con una superficie di circa 25 000 metri quadrati la piazza si presenta come una delle più grandi della città e d’Italia e per questo è quella più utilizzata per le grandi manifestazioni.

Cenni storici

La piazza del Plebiscito fu per secoli uno slargo irregolare, dove si svolgevano le feste popolari attorno alle cosiddette macchine da festa, che venivano periodicamente innalzate da grandi architetti (famose quelle diFerdinando Sanfelice e di Francesco Maresca)

Veduta del Largo di Palazzo, Gaspar van Wittel, palazzo Zevallos, Napoli. Si noti la forma irregolare propria della piazza, prima della costruzione della basilica.

Solo a partire del Seicento fu gradatamente “regolarizzata”, anche in conseguenza alla costruzione del nuovo palazzo Reale, ad opera diDomenico Fontana.

A questa graduale trasformazione si succedettero, dalla metà del Settecento in poi, interventi sempre più radicali, attuati da architetti già impegnati nell’edificazione del prospiciente Palazzo Reale.

Fu solo all’inizio dell’Ottocento, durante il periodo napoleonico, che la piazza cambiò completamente volto. Per ordine dei monarchi francesi, la piazza fu interamente ridisegnata e ripensata, a partire dalla demolizione di due edifici religiosi che ne limitavano lo spazio ed impedivano di inserirla al meglio nel contesto urbano circostante: la chiesa di San Luigi di Palazzo e la chiesa di Santo Spirito. In luogo di esse vennero eretti palazzi di stato, a cornice del famoso emiciclo dorico in pietra lavica e marmo, voluto da Gioacchino Murat su disegno di Leopoldo Laperuta (al centro del quale sarebbe dovuto essere edificato un altro edificio civile, consacrato ai fasti dei napoleonidi).

Una riproduzione che descriva l’aspetto della piazza, lo si può intravedere da diversi dipinti paesaggistici di Napoli. Per esempio laVeduta del largo di palazzo, di Gaspar van Wittel (opera oggi conservata a palazzo Zevallos di Napoli), grazie al quale si può notare anche l’ubicazione originaria della fontana del Gigante, oggi invece in via Partenope.

La piazza tra il 1890 e il 1900

Il nome di piazza del Plebiscito fu scelto dopo che, il 21 ottobre 1860, un plebiscito aveva decretato l’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna.

Nel 1885 al centro della piazza venne installata una monumentale fontana, su progetto di Federico Travaglini, in occasione dell’inaugurazione del nuovo acquedotto del Serino.

La fontana, in seguito smontata, ritornò nella piazza cento anni dopo, nel 1985, in occasione del centenario dell’inaugurazione dell’acquedotto e anche questa volta la fontana dopo l’anniversario scomparve.

Nel 1963 un’ordinanza comunale trasformò la piazza in un parcheggio pubblico per far fronte all’incremento incontrollato di autovetture in città. La piazza rimase così deturpata (accolse perfino un ampio cantiere per la realizzazione della Linea Tranviaria Rapida verso la fine degli anni ottanta) fino a quando nel 1994, in occasione del vertice dei G7, la giunta Bassolino le restituì dignità pedonalizzandola in toto.

La piazza è circondata da importanti edifici storici della città:images (1)

Non molto distanti vi sono altri imponenti monumenti di Napoli, come l’adiacente teatro San Carlo, la galleria Umberto I ed il Maschio Angioino. Inoltre dalla piazza è visibile in alto la collina di san Martino al Vomero sulla quale sorgono la certosa di San Martino ed il castel Sant’Elmo.

Piazza del Plebiscito oggi si collega alla sottostante via Ferdinando Acton mediante l’ascensore Acton, il cui utilizzo è gratuito e la cui gestione è affidata all’azienda napoletana mobilità (ANM).

Essa si sviluppa su un ampio spazio che vede sul lato ovest un colonnato al centro del colonnato spicca la basilica di san Francesco di Paola, che ne è l’elemento dominante e fu eretta da Ferdinando I, come ex voto per aver riconquistato il regno dopo il decennio di dominio francese. Di fronte all’edificio di culto, invece, c’è il palazzo Reale.

La basilica, commissionata a Pietro Bianchi nel 1817, fu completata nel1846, nei modi più aggiornati del neoclassicismo il quale si sviluppò e vide i suoi massimi esponenti proprio in città e nel regno delle due Sicilie grazie a personalità del calibro di Luigi Vanvitelli.

Il modello di riferimento della chiesa fu quello delle forme del Pantheon romano. All’interno è abbellita da statue e dipinti coevi, ad eccezione del seicentesco altare maggiore e da alcune tele prelevate da luoghi di culto pre-esistenti sul vecchio slargo.

Isolate sulla piazza, di fronte alla Basilica, s’innalzano le statue equestri di Carlo III di Borbone (iniziatore della dinastia borbonica) e di suo figlio Ferdinando I.

Le sculture furono commissionate per celebrare il ritorno della dinastia borbonica dopo la parentesi napoleonica. La prima è opera di Antonio Canova che eseguì il lavoro in un arco cronologico compreso fra il 1816 ed il 1822, anno della morte dell’artista. La seconda, non potendo essere eseguita per intero dallo scultore veneto a causa della sua morte, vede per quel che riguarda il cavallo l’effettiva attribuzione al Canova, mentre il re che lo cavalca fu scolpito dall’allievo Antonio Calì.

Dalla riforma bassoliniana, piazza del Plebiscito è diventata lo scenario dei principali avvenimenti cittadini e nazionali: dai comizi elettorali alle serate del Festivalbar, dai concerti musicali alle dirette televisive nelle cerimonie nazionali.

Il 7 Gennaio 2015 la piazza ha fatto da cornice al funerale del cantautore napoletano Pino Daniele.download (2)

Come raggiungere Piazza del Plebiscito con i trasporti pubblici.

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Mi chiamo Antonio Ciccotti ,sono nato a Napoli in un caldo mese di Luglio, una città unica,che non ha bisogno di presentazioni. Partecipazione,attivismo,informazione ,libertà di espressione.sono le cose che più mi interessano.



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