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Published on novembre 22nd, 2013 | by Antonio Ciccotti

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Raccolta Olio Esausto Napoli

Non tutti sanno che ciò che resta in padella, l’olio esausto, può far danni ancor maggiori se non smaltito correttamente. Dal lavandino, attraverso la rete fognaria, l’olio esausto raggiunge gli impianti di depurazione causandovi gravi danni dagli elevati costi economici.images (1)

Versato in uno specchio d’acqua, un solo litro d’olio è capace di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio riducendone pericolosamente l’ossigenazione e di rendere non potabile un milione di litri d’acqua (più o meno il consumo di acqua di un individuo per ben 14 anni).

E’ capace, disperso nel suolo, di impedire l’assunzione delle sostanze nutritive da parte della flora e, rientrando nella catena alimentare, come mangime per gli animali ad esempio, ha conseguenze nefaste anche sulla nostra salute.

Attraverso i processi di trattamento e riciclo dell’olio esausto si ottengono prodotti di elevata qualità come lubrificanti vegetali per macchine agricole,estere metilico per il biodiesel, glicerina per la saponificazione, combustibile per recupero energetico. images (2)

 L‘Italia produce ogni anno circa 280.000 tonnellate di olio esausto il recupero dell’olio  genererebbe un indotto economico importante e di conseguenza nuovi posti di lavoro; in poche parole un valore recuperato stimabile intorno agli 84 milioni di euro. 

 Nella sola città di Napoli si stima che circa 957.000 abitanti (fonte: sito web Comune di Napoli), su un consumo residuo di 5 kg pro capite annui valutate a circa  € 0,50 a chilo, produrrebbe un totale di 4.785.000 kg annui, pari ad un’entrata economica per il comune paria circa €2.392.500.images (2)

 

 A Napoli  accade che la gran parte dell’ olio esausto non viene recuperato,il comune ancora oggi non ha creato una adeguata raccolta porta a porta dell’ olio, ma si è limitato a creare poche postazioni in alcuni punti della città.

Eppure sono anni che molti cittadini,comitati,associazioni e anche una ormai forza politica come il Movimento Cinque Stelle a Napoli si sono adoperati per la sensibilizzazione della cittadinanza ,informando i cittadini sull’importanza della raccolta dell’olio esausto e raccogliendo negli ultimi mesi anche numerose firme in una petizione popolare da presentare al sindaco De Magistris ,per una reale raccolta differenziata e una seria raccolta porta a porta dell’olio esausto .images (3)

Cosa accade in Europa… a Londra ad esempio si produrrà energia utilizzando l’olio esausto dei ristoranti della città.

A Londra si è trovato il modo di riciclare il grasso e l’olio che normalmente vengono gettati nelle fogne della città grazie ad un progetto di raccolta di questi prodotti, che normalmente vengono gettati nelle fogne, da utilizzare come carburante  in una centrale costruita ad hoc, per produrre energia che poi rifornirà la rete nazionale. Almeno stando alle intenzioni delle due società coinvolte nell’oprazione: Thames Water e 2OC.images

Il trattamento di olii e grassi da ristoranti e aziende alimentari consentirà anche di ovviare a quel milione di sterline al mese che occorrono per liberare le fognature dall’ostruzione generata da questi prodotti esausti altamente inquinanti.

Trenta tonnellate al giorno di rifiuti saranno così raccolti dagli avanzi della cucina dei ristoranti, un quantitativo che garantirà più della metà del carburante di cui la centrale energetica necessita per funzionare. Il resto verrà da olio vegetale e sego (grasso animale).

L’accordo, del valore di più di 20 milionio di sterline (23,7 milioni di euro) in 20 anni, ha reso possibile la costruzione della centrale di 70 milioni di sterline (82,7 milioni di euro) a Beckton, est di Londra, finanziata da un consorzio guidato da iCON Infrastructure. Si punta a renderlo operativo nei primi mesi del 2015.

L’impianto produrrà 130 Gigawatt (GWh) all’anno di energia elettrica rinnovabile senza utilizzare una sola coltivazione di colza o altre piante da bio-carburante.

 Fonte: tuttogreen.it

Tratto da: informaitalia.blogspot.com

  Informazioni sui punti dedicati alla raccolta degli oli esausti Napoli

I e V Municipalità

  1. I Municipalità Chiaia, San Ferdinando e Posillipo, sede Via Santa Caterina 79 e via Manzoni 249
  2. V Municipalità Vomero Arenella, sede Via R. Morghen 84 e Via G. Gigante 242 378886_4479144430385_197730338_n

X Municipalità: postazioni permanenti di raccolta olio vegetale alimentare di produzione domestica presso gli Istituti Scolastici:

  1. 78° circolo didattico A. Lala in Via B. Cariteo 47
  2. 91° circolo didattico Zanfagna in Via E. Zanfagna 1
  3. 16° circolo didattico Nevio Cinquegrana in Via M. da Caravaggio 30
  4. 24° circolo didattico Kennedy in Viale Kennedy 431
  5. 53° circolo didattico Viviani in Piazza Neghelli 36

Postazioni permanenti di raccolta olio vegetale alimentare di produzione domestica presso gli esercizi commerciali:

  1. SISA: Parco San Luigio 99 H
  2. SUPERO: Viale Campi Flegrei 21 G
  3. CONAD; Via Consalvo 107 E
  4. Centri di raccolta comunali ASIA               Fonte: comune.napoli.it    

    Raccolta oli esausti, installate a Napoli 12 cisterne da Iacp.

  5. Dodici le cisterne per la raccolta di oli esausti sono da oggi attive a Napoli: quattro nel quartiere di Fuorigrotta (rione Duca D’Aosta, rione Atan, rione Ferrovieri, rione Miraglia), sei nel Rione Luzzatti, una nel rione Cristoforo Colombo e una nel rione Mario Pagano di Barra.Si tratta delle prime di 75mila unità coperte dall’iniziativa promossa dallo Iacp di Napoli e Provincia per la raccolta di oli esausti da cucina. ”L’iniziativa nasce dalla difficoltà di smaltimento degli oli da cucina – ha spiegato Carlo Lamura, presidente Iacp Napoli – l’obiettivo sarà quello di coprire 45mila città campane entro il 2014”. La convenzione, siglata da Iacp e Lem, non comporterà oneri per la Regione Campania, l’azienda infatti si occuperà del servizio di raccolta e recupero degli oli esausti, in maniera del tutto gratuita.Raccolta oli esausti, installate a Napoli 12 cisterne da Iacp
  6. „La raccolta, partita nei rioni dell’Istituto Autonomo Case popolari della provincia di Napoli, vedrà una copertura nel prossimo anno di circa 503 edifici, 1797 alloggi e 360 cisterne installate. In media 10 cisterne per 50 famiglie. ”La nostra intenzione sarà quella di diventare un modello a livello nazionale – ha dichiarato Giovanni Romano, assessore all’ambiente della regione Campania – questa iniziativa conferma la creatività in un settore che ha bisogno di idee nuove e che possa servire a ridurre l’inquinamento ambientale, soprattutto se si pensa che attualmente gli oli da cucina finiscono nelle fogne e mandano in tilt gli impianti di depurazione”.“

    Fonte: Napolitoday.it articolo del 26 luglio 2013“ 374994_253356008139512_708429218_n

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Mi chiamo Antonio Ciccotti ,sono nato a Napoli in un caldo mese di Luglio, una città unica,che non ha bisogno di presentazioni. Partecipazione,attivismo,informazione ,libertà di espressione.sono le cose che più mi interessano.



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